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C-LED al CNR di Bologna: la tecnologia UV-LED ridisegna il futuro della depurazione delle acque

Scritto da C-LED | Jun 27, 2025 10:39:06 AM

 

Bologna, 13 giugno 2025 – In un’epoca in cui la sostenibilità ambientale non è più un’opzione ma una necessità, l’innovazione tecnologica emerge come la chiave per affrontare le sfide più complesse. Questo è il messaggio emerso con forza durante l'importante evento sul trasferimento tecnologico tenutosi lo scorso 13 giugno presso la prestigiosa sede del CNR di Bologna, alla presenza di autorità regionali e dei principali attori del mondo della ricerca e dell'industria.

In questo contesto di alta contaminazione scientifica, Mirco Berti, Manager di C-Led – società del gruppo Cefla – ha illustrato un caso di eccellenza che sta definendo nuovi standard nel trattamento dei reflui: la depurazione delle acque con tecnologie avanzate.

Come funziona la depurazione delle acque: dai metodi classici agli AOP

Il tema della depurazione delle acque è una questione ambientale, sanitaria ed economica di estrema importanza.

I sistemi di trattamento delle acque reflue si articolano generalmente su tre livelli:

  • Primario: rimozione dei solidi sospesi tramite sedimentazione.
  • Secondario: processi biologici per eliminare la sostanza organica biodegradabile.
  • Terziario: tecnologie avanzate per la rimozione di microinquinanti, patogeni e sostanze chimiche complesse.

 Se i trattamenti tradizionali con filtri meccanici sono efficaci su molti inquinanti del livello Primario e Secondario, esiste un livello Terziario di sostanze difficilmente abbattibili, composto da nutrienti, virus, metalli, tossine e residui farmaceutici, il cui trattamento fisico- meccanico tradizionale non ha efficacia.

Proprio in quest’ultima fase entrano allora in gioco gli AOP (Advanced Oxidation Processes), ovvero processi di ossidazione chimico–fisica avanzata. Si tratta di soluzioni altamente efficaci, in grado di eliminare anche gli inquinanti più resistenti attraverso la generazione di radicali idrossilici (OH), molecole altamente reattive capaci di degradare pesticidi, farmaci e altre sostanze sintetiche trasformandole in acqua, anidride carbonica e sali innocui.

Queste micro-particelle rappresentano una minaccia diretta per gli ecosistemi e la salute pubblica, rendendo indispensabile un salto tecnologico.

È qui che l'esperienza di C-LED diventa protagonista. L'intervento dell'Ing. Berti ha esplorato la transizione epocale dalle obsolete lampade al mercurio alle innovative soluzioni a LED che emettono nella banda UV.

Perché puntare sull’UV-LED: il superamento delle lampade al mercurio

Storicamente, molti impianti di depurazione hanno adottato lampade UV al mercurio per favorire la disinfezione microbiologica delle acque. Tuttavia, le nuove normative, dalla Convenzione di Minamata del 2013 alla Direttiva Europea RoHS, spingono verso l’abbandono definitivo di questa tecnologia entro il 2027, a causa della tossicità del mercurio e della difficoltà di smaltimento.

 La risposta è rappresentata dai LED UV, una tecnologia che offre vantaggi rilevanti sia dal punto di vista ambientale sia in termini di performance.

I vantaggi concreti della tecnologia UV-LED nella depurazione delle acque reflue

Ecco perché l’UV-LED è destinato a diventare lo standard nella depurazione avanzata:

  • Basso consumo energetico: minori costi operativi
  • Durata superiore alle 25.000 ore: manutenzione ridotta
  • Accensione immediata: nessun tempo di attesa
  • Sicurezza elettrica: alimentazione a bassa tensione (SELV)
  • Assenza di mercurio: più sostenibile e conforme alle normative
  • Miniaturizzazione: dispositivi più compatti e facilmente integrabili
  • Spettro selezionabile: possibilità di tarare la luce UV sulle esigenze specifiche
  • Direzionalità luminosa: migliore concentrazione dell’intensità sul target

 A questi aspetti si aggiunge la versatilità applicativa, grazie alla possibilità di combinare i LED UV con ottiche secondarie, lenti e riflettori, personalizzando il sistema in base alle esigenze di trattamento.

 In definitiva la tecnologia UV-LED non solo offre maggiore efficienza energetica e una durata nettamente superiore, ma permette anche una precisione spettrale in grado di neutralizzare specifici agenti patogeni e inquinanti con un'efficacia senza precedenti. L'applicazione degli UV-LED si dimostra la risposta più potente ed ecologica per l'abbattimento del livello "terziario", garantendo una qualità dell'acqua superiore.

Il motore dell'innovazione: il trasferimento tecnologico tra PROAMBIENTE e C-LED per un futuro sostenibile

Il successo del progetto si fonda su un’autentica sinergia tra ricerca ed industria con un virtuoso processo di trasferimento tecnologico tra PROAMBIENTE e C-LED. Come sottolineato dall'Ing. Berti, la collaborazione con il direttore di Proambiente, Francesco Riminucci, e il suo team ha permesso di offrire alla capacità ingegneristica e produttiva di C-LED la possiblità di essere trasferita a nuovi settori grazie alla coordinazione con i ricercatori industriali di Proambiente.


  • Proambiente ha messo a disposizione:
    • know-how scientifico sugli AOP;
    • ambienti di test controllati;
    • esperienza nella standardizzazione tecnologica.
  • C-LED ha portato:
    • competenze nella progettazione e produzione di LED UV;
    • capacità industriali per sviluppare soluzioni scalabili;
    • materiali e tecnologie per i set-up sperimentali.

 Insieme, le due realtà hanno dimostrato come il trasferimento tecnologico possa tradursi in soluzioni tangibili per l’ambiente e la società.

Il progetto congiunto C-LED e Proambiente: testare per innovare

Il frutto della collaborazione tra C-LED e Proambiente è la messa a punto di un sistema UV-LED per l’abbattimento del Carbonio Organico Totale (TOC) in acque contaminate. Il funzionamento è semplice quanto efficace: l’acqua, contenente una quantità nota di sostanze organiche, viene trattata con luce UV-LED in una vasca apposita, variando tempo e intensità di esposizione.

L’innovazione del progetto risiede anche nella valutazione dell’efficacia tramite test di ecotossicità. Utilizzando batteri chemioluminescenti del genere Vibrio fischeri, è possibile misurare il grado di tossicità dell’acqua prima e dopo il trattamento, verificando la reale riduzione dell’impatto ambientale.

La brillante presentazione ha riscosso un amplissimo interesse da parte della qualificata platea, confermando l'originalità del percorso e l'elevata competenza tecnico-scientifica maturata da C-LED. L'evento ha consolidato la reputazione dell'azienda e ha aperto le porte a future, strategiche collaborazioni, riaffermando il ruolo di C-LED, e del Gruppo Cefla, come leader nell'innovazione al servizio di un futuro più sostenibile.

Oltre la depurazione: altre applicazioni UV-LED in ambito ambientale

L’esperienza maturata con la depurazione delle acque ha aperto nuove prospettive per l’utilizzo dei LED UV anche in altri contesti:

  • Camper e ambienti interni: sistemi di fotocatalisi con LED UVA per abbattere virus, batteri e cattivi odori nei circuiti di condizionamento.
  • Dispositivi PURE: soluzioni compatte per la purificazione dell’aria in ambienti chiusi, da scuole a hotel, da centri estetici a studi medici, in grado di eliminare formaldeide, benzene e agenti patogeni.

L’illuminazione intelligente per un mondo più pulito

L’impegno di C-LED nello sviluppo e nell’adozione di soluzioni basate su UV-LED rappresenta un modello virtuoso di innovazione al servizio dell’ambiente. La collaborazione con enti scientifici come CNR e Proambiente dimostra che tecnologia, ricerca e industria possono fare squadra per affrontare le sfide ambientali più urgenti.

La strada è tracciata: meno mercurio, meno consumi, più efficacia e più sostenibilità.

E l’acqua, la risorsa più preziosa, ringrazia.